
Dentina
Cos’è la dentina
La dentina, in condizioni normali, non verrà mai a contatto con l'esterno per quanto ci possano essere casi in cui si verifica, ad esempio, in casi di anomalia nello smalto. Di solito la dentina è di colore bianco-giallastro ma può variare a seconda dell'età e da un individuo all'altro. La dentina è meno traslucida dello smalto, questo perché ha un minor grado di mineralizzazione, ma nelle regioni apicali (in questa zona lo spessore è minimo) si può addirittura apprezzare il canale radicolare. La durezza di questa parte essenziale dei denti è determinata anche dal suo grado di mineralizzazione che è inferiore a quello dello smalto e leggermente superiore a quello dell'osso e del cemento. Una caratteristica molto importante da citare è la sua elasticità, dovuta alla sua importanza funzionale, poiché consente di compensare la rigidità dello smalto e quindi attutire gli impatti masticatori.
I diversi tipi di dentina
La dentina dentale è composta da tre diverse parti: dentina primaria, dentina secondaria e dentina terziaria. La dentina primaria è quella che si forma per prima e rappresenta la maggior parte della dentina andando a delimitare la camera pulpare dei denti già formati. La dentina secondaria invece si deposita più lentamente della dentina primaria ma la sua produzione continua per tutta la vita del dente. È stata anche chiamata dentina avventizia, regolare o fisiologica. La dentina terziaria o riparativa è invece quella che si forma internamente deformando la camera, ma in luoghi dove c'è uno stimolo localizzato. Ciò significa che questa dentina è prodotta da odontoblasti che sono coinvolti con stimoli dannosi come carie. Ma che cosa succede se la dentina è esposta? In questi casi si soffre di sensibilità ai denti soprattutto agli stimoli esterni come mangiare e bere alimenti e bande caldi o freddi e lavarsi i denti. Queste sono semplici attività quotidiane che mantengono i denti sensibili nella costante paura del dolore acuto. La sensibilità si verifica quando viene esposta la dentina, un tessuto poroso del dente. Come abbiamo spiegato all'inizio i canali microscopici presenti nella dentina conducono al nervo. Se questi canali, noti come tubuli, vengono esposti (sia per la retrazione del tessuto gengivale che per la perdita di smalto), i nervi vengono attivati più facilmente da determinati stimoli e quindi viene generata la sensibilità dei denti. Prima di tutto è sempre importante consultare un dentista per fare una corretta valutazione e determinare il trattamento da seguire. Se si vuole evitare questa retrazione e la conseguente sensibilità dei denti è consigliabile seguire alcuni suggerimenti come utilizzare uno spazzolino con setole morbide e un dentifricio sensibile che pulisca i denti rimuovendo la placca batterica e fornendo sollievo dalla sensibilità dentale. Si consiglia anche di passare il filo interdentale almeno due volte al giorno e assicurarsi di non consumare cibi e bevande acide.
Dentina: come proteggerla
Ma come proteggere esattamente la dentina dalla carie? Ricordiamo che la carie comincia tipicamente sullo smalto dei denti. Se non curata, aggredisce la dentina e poi la polpa del dente causando una pulpite. La carie avviene quando si consuma una elevata quantità di zucchero in quanto, a contatto con i batteri, lo zucchero crea acidi che iniziano ad erodere lo smalto dei denti. Anche produrre meno saliva del normale aumenta il rischio di sviluppare una carie. Molti farmaci possono fare sì che il corpo produca meno saliva, aumentando così il rischio di un eventuale attacco batterico. Anche il consumo di tabacco potrebbe favorire le carie il ritiro delle gengive con un alto rischio di esposizione della dentina. La soluzione dovrebbe essere quella di avere sempre una buona igiene orale e quindi di lavarsi i denti sempre prima di andare a dormire così da ridurre i batteri e gli cidi responsabili dell’erosione dello smalto.
