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Legamento parodontale

Legamento parodontale


Il parodonto è formato dal legamento parodontale, dal cemento radicolare, dall'osso alveolare e dalla gengiva. Insieme formano il sistema di supporto dei denti. Il legamento parodontale è costituito da un insieme di fibre di collagene che attaccano la radice del dente all'osso. Il legamento parodontale ha una serie di proprietà benefiche per il dente che ogni dentista conosce e che sarebbe bene sapere così da non essere sorpresi. In primo luogo il legamento parodontale fornisce nutrienti al cemento, alle ossa e alla gengiva e anche alle cellule del sangue che partecipano alla difesa contro le aggressioni. D'altra parte, il legamento parodontale è responsabile dell'ammortizzazione delle forze del morso che agiscono sul dente e della loro trasmissione all'osso. Nei prossimi paragrafi ci soffermeremo sull’analizzare l’anatomia del legamento parodontale e anche quali possono essere i sintomi e le cause dell’infiammazione del legamento parodontale.

Legamento parodontale anatomia

Come abbiamo visto il legamento parodontale è una struttura connettivale che collega il cemento radicolare all’osso alveolare ed è composta da fibre del legamento parodontale, vasi sanguigni e linfatici che sono immersi in una matrice extracellulare prevalentemente formata da fasci di fibre connettivali. Il legamento parodontale è situato tra osso alveolare e cemento radicolare. Ha uno spazio di ampiezza di circa 0,25 mm e una forma tradizionalmente a clessidra. Il dente invece è collegato all’osso da fasci di fibre collagene. Tali fasci si possono classificare in base al loro orientamento e sono divisi in 4 gruppi distinti: le fibre della cresta alveolare, le fibre orizzontali e le fibre oblique che decorrono dalla radice in direzione coronale fino all’osso alveolare. Infine abbiamo le fibre apicali che decorrono dall’apice della radice fino al fondo dell’alveolo. Inoltre il legamento parodontale impedisce al dente di attaccarsi all'osso (anchilosante), il che facilita una certa elasticità e la normale mobilità del dente. Questo è ciò che permette, ad esempio, di muovere i denti con forze controllate dall'ortodonzia favorendo il rimodellamento dell'osso.

Se i denti non avessero un legamento parodontale, non sarebbero in grado di muoversi. Questo è quello che succede con gli impianti, non hanno un legamento parodontale e, quindi, una volta attaccati all'osso (osteointegrati), non possono muoversi. Ha infine un'importante funzione sensitiva poiché si occupa della propriocezione, cioè della sensazione di forza esercitata sul dente, oltre alla percezione del dolore e del tatto. Gli impianti dentali, privi di un legamento parodontale, non hanno la propriocezione. Uno dei motivi per cui gli impianti non sono uguali ai denti è proprio l'assenza di un legamento parodontale. Sebbene possiamo recuperare la capacità di masticazione e l'estetica quando si sostituisce un dente perso, le funzioni del legamento parodontale non possono essere ripristinate. Ecco perché si dice sempre che non c'è niente come i denti naturali ed è importante prendersene cura per mantenere tutte le loro funzioni il più a lungo possibile. A questo fine meglio ascoltare i consigli dei dentisti che suggeriscono di curare l’igiene orale e di utilizzare spazzolino e dentifricio oltre che collutorio e filo interdentale.

L’infiammazione del legamento parodontale

Posto che il legamento parodontale è un elemento che, assieme alla gengiva, al cemento radicolare e all’osso alveolare, costituisce il parodonto, dobbiamo anche parlare delle possibili patologie che lo possono colpire. Per diversi motivi è possibile che il legamento parodontale si infiammi provocando delle conseguenze fastidiose nel cavo orale. Si tratta di un tessuto connettivo molle che fa parte della struttura del parodonto. Lo possiamo definire come una struttura complessa che serve a tenere attaccato il dente al tessuto osseo e a conservare l’integrità dei tessuti che sono implicati nella masticazione. Quello che si chiama legame parodontale ha una lunghezza variabile che varia anche in base alla tipologia del dente di riferimento e da quanto sia implicato nella masticazione. La larghezza per motivi fisiologici tendenzialmente diminuisce con l’avanzare dell’età. Nel legamento convivono sia elementi cellulari che non cellulari e la vascolarizzazione avviene mediante arterie alveolari inferiori e superiori. L’infiammazione al legamento parodontale è quello che possiamo definire un processo patologico che dipende da una condizione più ampia e riguarda il parodonto nel suo complesso. Il primo sintomo che ci dovrebbe preoccupare dell’infiammazione legamento parodontale è la gengivite. Se non viene presa per tempo infatti la gengivite potrebbe rapidamente trasformarsi in parodontite. Ma carica batterica a questo punto si moltiplica e potrebbe fare in modo che il problema passi a coinvolgere tutti i tessuti del parodonto. Molti commettono l’errore di trascurare questi sintomi con il serio rischio di indebolire i denti e rischiarne la perdita. Meglio quindi andare dal dentista ai primi sintomi di infiammazione del legamento parodontale. Si consiglia di puntare tutto sulla prevenzione e quindi di dedicare tempo alle pratiche di igiene quotidiana. Sarà molto importante prendersi cura dei denti mediante una buona pulizia e utilizzando tutti gli strumenti appropriati. Spesso lavarsi i denti non basta e quindi si consiglia di andare almeno una volta l’anno dal dentista per sottoporsi a una pulizia dentale professionale.
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