
Implantologia stand alone
Si può osservare che questo termine viene spesso trovato a fianco a questi altri: “implantologia stand alone compresa manutenzione impianti e sostituzione corone”. Questo accade perché si tratta di terminologie usate nella stesura e descrizione delle coperture di garanzia medica per quanto riguarda l’odontoiatria. Quindi è possibile che l’implantologia stand alone tu l’abbia già letta in questi contesti.
Se, invece, hai già letto una polizza e desideri qualche chiarimento a riguardo, niente paura: cercheremo di fare chiarezza qui sull'implantologia stand alone e i termini che la circondano.
Implantologia stand alone cos’è?
Possiamo quindi dire con una certa precisione che per implantologia stand alone si intende un’intervento su un impianto singolo. Ovvero, quando lo leggiamo scritto, significa che quella garanzia medica data da un’assicurazione coinvolge un solo lavoro di impianto alla volta e che quindi non può essere applicata a più lavori contemporaneamente.
Allo stesso modo, quando leggiamo “implantologia stand alone compresa manutenzione impianti e sostituzione corone”, significa che nella polizza è compreso proprio questo, ovvero degli interventi ad impianti e la sostituzione delle corone per lavori già coperti dalla stessa polizza.
Generalmente questi pacchetti assicurativi pongono l’implantologia stand alone sotto il cappello delle prestazioni di “implantologia post intervento”, ossia nel caso in cui il paziente abbia già utilizzato anche solo in parte il massimale coperto da un’altra voce della polizza, quella degli interventi chirurgici odontoiatrici. A questa voce il paziente dispone di un tetto annuo di intervento che, se superato, fa sì che si ricorra alla voce relativa all’implantologia stand alone.
Va anche sottolineato che questo tipo di garanzia coinvolge di solito anche quegli interventi di manutenzione e sostituzione che riguardano problemi o complicazioni sorte a seguito di un intervento coperto dalla stessa garanzia medica, purché sempre entro una certa data dall’inizio della copertura assicurativa.
In altre parole, se il termine implantologia stand alone di per sé vuole significare un intervento su un singolo dente, viene generalmente usato in ambito di assicurazione medica per rendere chiaro e specifico che la prestazione offerta nella garanzia copre un solo dente alla volta e non si può sfruttare per più problemi dentali.
Implantologia stand alone come funziona?
Per parlare di implantologia stand alone è importante trattare un concetto che spesso viene associato ad esso, ovvero l’implantologia a carico immediato. Si tratta di una tecnica odontoiatrica che consente l’inserimento degli impianti e il fissaggio della protesi già nella stessa seduta. Non si tratta di un lavoro definitivo, sia chiaro: la protesi così innestata verrà poi sostituita con una permanente più avanti. Si tratta però di tecniche utili, anche in fase di copertura della garanzia, perché consentono riabilitazioni per un singolo dente come previsto dall’implantologia stand alone.
Questa tecnica prevede delle fasi di controllo per verificare che il paziente abbia abbastanza osso per poter ricevere l’impianto. Se l’osso non è sufficiente il dentista può ricorrere a tecniche artificiali di innalzamento dell’osso. Successivamente vengono rimossi i residui del dente malato che ha causato l’infezione, per essere sicuri che non crei complicazioni sotto l’impianto che potrebbero portare dolore e necessità di ulteriori interventi. A sguito di questa difficile operazione, è il momento di procedere con l’operazione vera e propria di innesto dell’impianto nuovo al posto del dente rimosso.
I costi dell'implantologia stand alone
Quindi, che sia coperta da assicurazione o ci si affidi ad un dentista in privato, per l’implantologia stand alone costi e tetti di spesa non mancano. Si tratta infatti spesso di lavori estesi e complessi, che richiedono esperienza e tendono ad avere costi elevati rispetto agli interventi più comuni.
Insomma, non esiste un’implantologia gratis neanche quando si stipula un’assicurazione, perché spesso il costo del lavoro supera il massimale coperto dall’assicurazione. In tale senso, bisogna osservare che le coperture assicurative odontoiatriche potrebbero non essere sempre convenienti per te. Esse coprono al 100% i lavori di routine, ma per impianti e interventi complessi come canali radicolari, ponti e corone, spesso bisogna pagare di tasca propria almeno il 50% se non di più.
Questo significa che in caso di implantologia stand alone può essere conveniente, ma se si paga la franchigia annuale e poi si adopera la garanzia solo per interventi di routine si finisce per spendere più di quanto si sfrutta la copertura assicurativa.
Abbiamo dunque potuto osservare come l’implantologia stand alone sia un termine complesso da descrivere, perché dipende da altre tecniche odontoiatriche e spesso è utilizzato per specificare i servizi offerti da una copertura assicurativa. Possiamo però consigliare sempre una consulenza con un dentista, per poter determinare i costi di un intervento privato e decidere, di conseguenza, se è il caso di stipulare una polizza per coprire parte dei costi odontoiatrici a cui si dovrà far fronte, oppure si può sostenere una spesa contenuta per interventi minori che ripristino la corretta salute della nostra bocca.
Ricorda sempre, inoltre, che la cura migliore è la prevenzione: spazzolino e filo interdentale dovrebbero essere usati quotidianamente per evitare infezioni e sedimentazione del tartaro. Questa semplice abitudine consentirà di evitare frequenti visite dal dentista.
